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BREVE STORIA DELLE ARTI MARZIALI FILIPPINE

L’arcipelago delle Filippine è uno Stato del sud est asiatico formato da oltre 7000 isole incastonate in un mare di smeraldo tra Cina, Malaysia ed Indonesia. Bellissime  e selvagge, hanno avuto i primi insediamenti umani nel paleolitico superiore circa 30000 anni fa. Crogiolo di culture e di popoli, fin dal sesto secolo D.C. le Filippine ebbero fiorenti attività e scambi commerciali, grazie alla favorevole posizione geografica, con India, Cina, Indonesia e Medio Oriente. A partire dal tredicesimo secolo ebbe inizio la diffusione dell’Islam nella parte meridionale dell’arcipelago. Come molte terre d’Oriente le Filippine non sono sfuggite agli imperialismi europei del sedicesimo secolo; furono colonizzate dagli spagnoli a partire dal 1521 e vennero chiamate con questo nome in onore del Re di Spagna Filippo II. Durante la circumnavigazione della terra, Ferdinando Magellano, navigatore portoghese al servizio della Corona Spagnola, sbarcò nelle Filippine nell’isola di Homohnon. L’esploratore “visitò” altre isole nelle vicinanze come Mactan dove perì in uno scontro con le popolazioni locali (i quali probabilmente vedevano gli europei invasori) per mano del “Datu” (capo tribù o governatore locale) Lapu Lapu. Ancora oggi Lapu Lapu viene celebrato come eroe nazionale; nell’isola di Mactan è stata eretta in suo Onore una grande Statua, un’altra statua si trova nella piazza Rizal Park nella capitale Manila. La dominazione spagnola durò più di tre secoli e mezzo; dopo lo scoppio della guerra ispano-americana (1898) le Filippine passarono agli Stati Uniti d’America. Durante la seconda guerra mondiale furono invase dai giapponesi e fu solo con la fine della guerra che nell’aprile del 1946 si ebbero le prime elezioni libere e la conquista dell’indipendenza. Avendo avuto più di quattro secoli di dominazione coloniale, le Filippine hanno lottato duramente per l’indipendenza. L’eroe nazionale Lapu Lapu incarna proprio la figura leggendaria del guerriero che lotta per la libertà del proprio popolo, ancora oggi è un simbolo fondamentale per la cultura e il popolo filippino. Per l’ importanza del suo significato, questo simbolo appare nel sigillo ufficiale della Polizia Filippina. I Conquistadores spagnoli rimasero impressionati dalla destrezza nella lotta degli abitanti di queste isole rimanendo loro malgrado coinvolti in battaglie che costarono la vita al famoso navigatore portoghese Ferdinando Magellano. Gli spagnoli, consci del fatto che questi metodi marziali fossero estremamente efficaci, ne vietarono la pratica, cercando di sopprimere tali sistemi e non permettendo agli isolani la possibilità di allenarsi. L’arte venne praticata per secoli in clandestinità. I simboli delle scuole o dei clan famigliari ancora oggi rappresentano la luna, le stelle, una candela o un sole rosso al tramonto su sfondi scuri per indicare che l’arte fu trasmessa di notte e in segreto. L’invenzione di gradi o cinture è relativamente recente, in passato l’insegnante spesso non rappresentava la propria scuola, ma se stesso; dopo un lungo percorso con un insegnante anziano apriva una propria scuola, forte dell’esperienza che aveva conseguito nei numerosi combattimenti (senza protezioni) e spesso all’ultimo sangue. Le AMF fin dalle origini si sono sempre contraddistinte per la loro efficacia; nel loro percorso storico/culturale si sono arricchite nel tempo di elementi preziosi di altre tradizioni marziali, in fasi diverse della loro evoluzione sono state influenzate da arti marziali indiane, cinesi, arabe, malesi, indonesiane, europee e giapponesi . A testimonianza delle influenze europee, i filippini nei secoli rielaborarono le antiche tecniche di spada spagnole ed italiane (è noto che molti uomini imbarcati nei galeoni spagnoli erano appartenenti a stati italici) apprese durante la colonizzazione, infatti spada y daga che si insegna oggi in molte scuole di AMF risale proprio a quelle lontane epoche. Poi più tardi, con l’ avvento della II guerra mondiale, le AMF furono influenzate da stili giapponesi; contestualmente con la presenza militare americana, vennero introdotti i principi del pugilato occidentale andando così ad arricchire ulteriormente un patrimonio marziale già vastissimo. Gli americani stessi furono istruiti da insegnanti filippini all’uso delle armi bianche. Esistono oggi moltissime scuole di Arti Marziali Filippine con programmi tecnici anche molto differenti, ma tutti gli stili si rifanno agli stessi principi base (angoli di attacco, spostamenti, triangoli) per poi evolvere nel tempo in maniera diversa. Le AMF sono essenzialmente metodi armati e a mano nuda. La peculiarità delle arti marziali filippine sta nel lavorare a mano nuda e mano armata parallelamente fin dai primi livelli sviluppando coordinazione e fluidità; le armi variano a seconda delle scuole, alcune di esse fanno del bastone singolo la principale area di studio. I sistemi più tradizionali tendono ad insegnare prima la parte armata per poi trasferire tutti i principi e le tecniche nell’area mani nude “mano mano” (combattimento senza armi) . Le AMF sono chiamate in modi diversi a seconda dei luoghi o dei periodi storici: Kali antica arte marziale del sud delle Filippine; Arnis o Arnis de mano termine spagnolo che voleva dire mano corazzata oppure “arnese” da mano (arma); Eskrima o Escrima, sempre dallo spagnolo Esgrima che significa scherma.

“La storia è madre della verità, emula del tempo, depositaria delle azioni, testimone del passato, esempio e annuncio del presente, avvertimento per il futuro.”

MIGUEL DE CERVANTES